ICONOGRAFIA STORICA NAVALE DELL’ADRIATICO

 

 

All’arte della navigazione – che arte era fino ad un passato non tanto lontano – si accompagna la figurazione della nave, cioè quella di un adeguato mezzo nautico soggetto a sviluppi avventurati e inizialmente assai lenti.

Poco o nulla si sa degli inizi non solo perché i materiali da costruzione sono stati del tutto caduci, ma anche perché la relativa iconografia , che pur non viene a mancare, è imprecisa e fuori scala non essendo richiesta all’artista alcuna specifica conoscenza dell’arte navale mentre la costruzione e la conduzione della nave costituisce un segreto custodito spesso molto gelosamente. L’archeologia della parte più antica offre pochi aiuti, ma tuttavia non disprezzabili specialmente oggi grazie ai nuovi mezzi d’indagine sottomarina.

Il costruttore navale non conosceva il disegno tecnico ma si avvaleva di modelli di massima dello scafo, le canavette, esibiti al committente ed è solo con il 1800 che compaiono i disegni tecnici dettagliati e precisi supportati dalle teorie e dai calcoli messi a punto, specialmente in Inghilterra, da alcuni ecclesiastici.

In fatto di iconografia e di nomenclatura d’epoca settecentesca, esiste presso l’Hoffkammerarchiv di Vienna un interessante documento descrittivo, in lingua italiana, datato14 gennaio 1757 riguardante il crocevia marittimo dell’Adriatico. Si tratta di una vera e propria guida tipologica con schizzi notevolmente fedeli, che riportiamo di seguito. Per maggiore chiarezza completiamo la schermata con disegni ricavati da altre fonti (quadri e stampe).

Per quanto riguarda i periodi precedenti, è giocoforza prendere alla lettera la documentazione archeologica così come pervenuta, e riportarla come sta limitandosi qui ad alcuni esempi, per evitare di lasciare vuoti troppo grandi nello scorrere di un’attività ininterrotta che è stata alla base del progresso umano, senza la quale la civiltà non esisterebbe.

 

 

ALLE ORIGINI

 

*      Stele incisa di Daunia, Puglia, Capitanata

*      Stele picena di Novilara, frazione del comune di Pesaro (Museo di Ancona)

*      Nave di Siponto, Puglia, dalle rovine di antica città a sud di Manfredonia

*      Barca del faber Longidieno, Ravenna, sec. a.C.

*      Nave oneraria romana d’Aquileia (Museo Nazionale)

*      Nave oneraria di Spalato con vela manovrata

 

 

MEDIOEVO

 

*      Nave di S. Apollinare di Ravenna

*      Chelandia veneziana da moneta coniata dal doge Pietro Candiano 932 d.C.

*      Acazia, da mosaico della basilica di San Marco, Venezia, sec. XIII

*      Acazia, da altro mosaico della basilica si San Marco, Venezia

*      Mosaico della chiesa di San Giovanni Evangelista, Ravenna, 1235

*      Barca di Contarina, Rovigo, sec. XIV (ricostruzione di Marco Bonino)

*      Cocca, dal “Mappamondo” di Andrea del Bianco, 1458

*      Caracca veneta

*      Galera veneziana da mercanzia

*      Gripo veneziano (?)

 

 

CINQUE – SEICENTO

*  Marciliana grande veneziana

*      Marciliana piccola o pandora veneziana

*      Marciliana o pandora di Venezia

*      Pandora di Venezia

*      Cocca di Sigismondo Malatesta, signore di Rimini, sec.XVI

*      Galeone veneziano, sec.XVI

*      Galeone, da graffito di Capodistria, sec. XVI

*      Galeone, da mariegola (statuto) veneziana del 1577

*      Galeone, chiesa di San Trovaso di Venezia, altare degli squerarioli, 1628

*      Polacca veneta

*      Nave” veneziana ridisegnata nel 1892 da un modello dell’Arsenale di Venezia

 

 

SETTECENTO

 

Terminologia dalla guida tipologica di Vienna (documento dell’Hoffkammerarchiv datato 14 gennaio1757, tratto dall’originale presente nella “galleria di immagini del Settecento”)

 

NAVE  PETACHIO  VASELLO

S’intende quel Bastimento che è formato, secondo la costruzione della Navis con Popa Larga con Tagliamare e Polena, e con 4 arbori compreso il Bompresso.

Tutte le Navi tanto Grandi, o siano Piccole tanto da Guerra e mercantili vanno sotto il nome di Nave, Vasello, e li picoli Petachio — quando però hanno li requisiti necessari, e di sopra descritti —Le Navi però che non hanno il Tagliamare, e che hanno la Pupa Stretta con una costruzione diversa si chiamano FIUTE, URCHE, ecc.

 

Vi sono pure altri Bastimenti che hanno qualche somiglianza alle Navi, però mancanti di qualche albero e con qualche diferenza nelle Velle come ad esempio

 

SCUNER CHALUP BREGENTIN  DOK STAY questi vengono presi sotto il nome di  CHECCIA e son Bastimenti che usano nel Ponente

 

SCHAU PACBOT  Toccante alle Navi sono uguali e consimili anche nel Mediterraneo, come per le CHECCIE che s’intendono di due alberi, ed il Bompresso.

 

Nel Mediterraneo però si servono gli Bastimenti più piccoli di questa Nave; delle TARTANE, e delle MARTEGANE le quali sono (indicazione a mezzo di due schizzi).

 

POLACHE

Ancora si chiamano quelle Tartane grosse che dimettono gli Alberi, e le Vele di Tartana, e prendono quelle all’uso della Nave, come sotto (segue lo schizzo).

 

Nel Golfo di Venezia poi costumano aver certi Bastimenti non usabili in altre parti cioè FREGADONI e MARSILIANE (seguono gli schizi)

La PANDORA è una marsiliana picola.

 

Nella specie de Bastim.ti minuti nel Golfo di Venezia vene sono diversi come TRABACOLI, PIELEGHI, BRACERI, PEOTE, BATELLI ecc. Dall’uno all’altro non è differenza nella costruzione, essendo tutta  uguale come ad esempio (seguono due schizzi, un trabaccolo ed una brazzera) e quello riguarda il PIELEGO, è consimile al Trabaccolo, ma sene danno anche di grandi Trabaccoli li quali portano oltre li due arbori colle vele alla loro costuma, un altro arroto avanti come la marsiliana, e il fregadone.

 

Li TARTANONI si costumano nel statto Papale.

 

Vi sono pure diversi Bastim.ti che assomigliano alle Tartane , ma nella costruzione sono però diferenti perché sono più strette et hanno il piano anche più stretto delle Tartane , e lo fanno espressam.te e a motivo che riescono caminadori, costumate dalli Fan…(?), e Cefalonionisti, denominandole LINDRE o veramente fergate, perché hanno il corpo quasi come una Galiote.

 

POLACHA

Poi è un la quale nel albero di mezo non spiega Vella latina ma quadra. Sogliono trasformarsi da Tartane in Polache quando riescono incomode a maneggiarle e lo fano per economia con meno di 24 Uomini che occorre alla Tartan, 16 soli saranno bastanti alla Polacca (segue schizzo)

Simili Bastimenti come sono le Tartane con le Velle Latine si chiamano PINCHE quando hanno la Pupa stretta come le Martingane (segue schizzo).

Nelle Parti del Levante si danno diverse specie di Bastim.ti Grandi come LONDRE le quali portano 300 p.ssone di Equipaggio e vogano quali 50 Remi armate per difendersi dalli Corsari, e tali Bastim.ti sono come Galere ma più larghe di corporatura. La fabbricano nella Soria e fano li viaggi da …Paias Porto del Asia Minore, non vengono in queste parti.

 

Vi son le SAICHE, PARAMATERIE, MARULE, VOLICHI, SACOLEVE, CEMBERI, SAMBECHINI in queste parti però al giorno d’oggi praticano solamente Cimberi, e Sambechini che soliono venire nella Fiera di Sinigalia.

Qualche anno capita in Trieste qualche Sambechino e qualche cimbero  — a Fiume però per ordinario vi approdano dopo la Fiera di Sinigalia verso la metà del mese di agosto, ove caricano Legnami per il Regno di Candia (segue schizzo e la nota “questi sambechini si chiamano anche PASSACANALI”)